La Gemma del Nord si svela poco a poco come una bella donna in questa prima parte della Guida alla Capitale delle Silver Marches. Solo su Isola Illyon!
Silverymoon, Silverymoon, il bastione di sapienza e civiltà nelle Terre Selvagge delle Marche d’Argento, la Città Sapiente… come direbbe Abatantuono: “Cett’, non è Ascoli, ma riman’ comunque una cran pella città’!”. Dopo aver rischiato la pellaccia nei quattro angoli delle Marche d’Argento, tra bufere di neve, orchi incattiviti, draghi affamati, nani paranoici ed alberi parlanti, ci meritiamo un bel giro turistico rilassante nella Capitale. Riponiamo quindi stivali ed armature e sfoderiamo le nostre migliori calzature morbide ed i nostri mantelli più fashion nella speranza molto recondita di far colpo sulle sofisticate ed esigenti ragazze del posto, e calchiamo le vie pettinate di Lunargentea.
La prima cosa che fa colpo su di noi, invece, è lo scarso controllo da parte dei Cavalieri di Silverymoon nel far entrare i viandanti in città. Pensandoci bene, ciò non è dovuto alla poca professionalità della forza armata, bensì al mythal, l’effetto magico permanente che avvolge l’intera città, retaggio dell’alta magia elfica e uno dei pochissimi effetti magici del genere rimasti nel Faerun. Immaginate un’invisibile cupola emisferica che avvolge tutto l’abitato fino a 300 metri di distanza fuori le mura. All’interno di questa cupola rimangono attivi degli effetti magici permanenti, tra i quali: impossibilità di accesso agli umanoidi e ad altri mostri malvagi (effetto di Antipatia. L’incantesimo, non il prurito alle mani che vi coglie nei salotti radical-chic della città); soppressione di tutti gli incantesimi col descrittore morte, male e fuoco all’interno del mythal (semplicemente, l’incantesimo non ha effetto) e dell’invisibilità di origine magica; conferimento di alcuni poteri permanenti, tipo estinguere il fuoco, guarigione e longevità politica andreottiana (nuovo incantesimo) ai potenti della città, ovvero Lady Alustriel, Taern Hornblade, i comandanti delle forze armate e della guardia di palazzo e pochi altri.
I quali indossano dei sigilli che sono armonizzati con il mythal e che permettono a chi li indossa di ignorare bellamente le restrizioni di cui sopra e manovrare il campo magico stesso. In effetti a Silverymoon si è sempre respirata magia fin dalla fondazione della città, all’epoca poco più che un gruppo di capanne stretto intorno alla Locanda della Luna d’Argento, in un luogo da sempre sacro alle divinità della natura Lurue l’Unicorno e Mielikki. Le costanti della città sono sempre state cercare di svilupparsi in armonia con la natura circostante e il porsi sotto tutela di potenti maghi benevoli. Sarà per questo che la storia di Silverymoon è un continuo succedersi di incantatori sullo Scranno dell’Alto Mago, a volte un succedersi violento, fino all’arrivo di Alustriel Silverhand che strappò la città ad un bellicoso signore della guerra e introdusse l’elezione diretta dell’Alto Mago da parte della cittadinanza. Ora che l’incarico di Somma Portavoce delle Marche occupa gran parte del suo tempo, Alustriel ha lasciato l’incarico di Alta Maga ed è stato eletto al suo posto Taern Cornolama il quale, fedele al suo nome, è segretamente innamorato di Alustriel. Sarà altresì per questo che Silverymoon è un posto bellissimo in cui vivere, una via di mezzo tra lo splendore di Versailles ed una Comune degli Anni ’70. La città è letteralmente zeppa di verde, le costruzioni in pietra si armonizzano in mezzo ai giardini con le loro linee curve ed ogni casa possiede giardini, vialetti, terrazze e pergolati immersi nel verde. Le diverse razze in città vivono in armonia come in nessun altro luogo del Faerun, senza ghetti e senza zone degradate: capita magari che i nani abitino sotto un cocuzzolo sul quale è costruito un palazzo umano che nel giardino ha un colossale albero chiomanera che ospita una famiglia elfica. Gli unici infelici di questa integrazione sono gli impiegati del catasto di Silverymoon che impazziscono per catalogare tutte le unità abitative. La popolazione rispecchia l’allure della città: ai Silveraen piace giocare, scherzare, gozzovigliare ed esprimere il loro temperamento artistico: l’arte a Silverymoon non è solo rispettata, è in qualche modo necessaria come il cibo e il vestire. Mentre camminiamo, per le strade si sentono continui accordi e melodie provenire dalle finestre socchiuse delle abitazioni, insieme ad un certo odore di erba inalata che ci riporta alla mente ricordi di un’altra dimensione. Ma i bardi di Illyon non si fanno distrarre da questo benvenuto e, fedeli al motto di Grunn Stonewing, sfortunato esploratore aereo nanico secondo il quale “Una città si capisce da come bevono i suoi abitanti”, cominciamo il giro turistico della città con un tour delle taverne.
Taverne
Le taverne di Silverymoon variano da rumorose bettole che ospitano nani e militari a sofisticate case d’appuntamento dove si può passare qualche ora piacevole in compagnia di avvenenti cortigiane/i. In molte di queste i proprietari pagano qualche moneta d’argento a squattrinati studenti arcani in cambio di un aiuto magico per il servizio ai tavoli. Una menzione particolare per il Satiro Sorridente di Sorlar, tenuto da Sorlar stesso e noto per essere il locale nei quali separè e stanze private si decidono i destini della città e delle Marche d’Argento; e Le Mura di Helmer, eccellente cantina frequentata dagli studenti dei corsi di magia e stregoneria che spesso vengono alle mani (e alle magie) tra loro per questioni di orgoglio accademico, costringendo i Cavalieri di Silverymoon a mantenere l’ordine pubblico con vigorosi colpi di manganello stordente. Le locande in città sono poche, a causa della scriteriata corsa a costruire nella città nuova, ubicata nella zona Sud della città al di là del fiume. Molti Silveraen hanno dato fondo alle loro risorse per costruire queste nuove abitazioni ed ora, da bravi palazzinari, affittano a chicchessia senza fare troppe domande, purché gli inquilini paghino.
Università di Silverymoon
Uno degli ultimi atti dell’amministrazione di Alustriel fu quello di riunire in un’unica istituzione i centri di sapere indipendenti sparsi per tutta la città, per dare un indirizzo ed una burocrazia uniche al sapere di Silverymoon. Nacque così l’Università, uno dei rarissimi esempi di istituzione simile in tutto il Faerun e sicuramente il maggiore centro di divulgazione del sapere del Nord, Candlekeep a parte. L’Università si articola in diverse Facoltà, senza una sede unica ma sparse un po’ per tutta la città.
Collegio della Signora: Questa facoltà di Magia è considerata un po’ il cuore stesso dell’università. Chi è portato per l’Arte può farsi inserire nelle lunghissime liste d’attesa e intanto svolgere le mansioni più umili, equivalenti a quelle di donna delle pulizie, in cambio di vitto e alloggio. Chi entra come apprendista può pagarsi la salata retta o, se promettente, può usufruire di una delle borse di studio messe a disposizione dalla Città stessa. L’Università si finanzia anche tramite la vendita di oggetti magici creati dagli studenti, che possono ottenere una riduzione della retta o in questo modo o prestando servizio per un certo periodo nella Guardia Magica. Gli studenti sono tenuti a partecipare a tutti i corsi delle diverse scuole di magia, prima di scegliere eventualmente di specializzarsi in una particolare scuola, sorvegliati da docenti scontrosi e stravaganti. No, non rischiate di incontrare Ron, Harry, Hermione e nemmeno il Prof. Piton, per fortuna.
Invocatorium di Arkhen: La facoltà di Stregoneria è una delle pochissime scuole di questo genere in tutto il Faerun. Gli apprendisti stregoni imparano qui, invece che a studiare ore su polverosi tomi come i colleghi maghi, ad ammaestrare e disciplinare i loro pericolosi poteri innati. Spesso tra maghi e stregoni si instaurano gare di motteggi e insulti reciproci più o meno bonarie, che alla peggio sfociano in vere e proprie risse.
Accademia dell’Arpa: La facoltà bardica di Silverymoon ha riaperto da poco i battenti ed è composta da una simpatica combriccola di menestrelli, bardi e cantastorie agli ordini del Mastro Bardo Forell “Barbafiamma” Luckaun. Qui ci si scambiano storie, leggende e aneddoti provenienti da ogni angolo del Faerun. Gli studenti delle altre facoltà giurano che queste persone siano dei veri perdigiorno, ma sono altrettanto disposti a giurare che nulla sia più divertente di una serata passata in compagnia “dell’allegra brigata dell’Accademia”
Conservatorio di Utrumm: Nettamente più rigoroso ed ascetico dell’Accademia dell’Arpa, questo conservatorio è noto per sfornare alcuni tra i migliori musicisti del Nord. Le oltre quaranta stanze insonorizzate sono occupate giorno e notte da prove, lezioni e concerti gratuiti ai quali chiunque può assistere. Le stanze sono affittabili per le prove anche da persone esterne all’Università, in modo che il conservatorio riesca parzialmente ad autofinanziarsi.
Volta dei Saggi: L’imponente biblioteca dell’Università è seconda per estensione e vastità del suo catalogo solo a Candlekeep. Un esercito di studiosi, rilegatori, scribi e sacerdoti di Deneir conduce questa enorme concentrazione di sapere. Qui nessun libro può uscire dalla Volta, solo entrare. I non studenti dell’Università devono pagare per potersi far copiare libri, pagine, o anche solo consultare determinati volumi. E’ proibito introdurre materiale da scrittura e consultare libri arcani. La Volta è famosa tra gli avventurieri per pagare a peso d’oro antichi testi o manoscritti rinvenuti tra vecchie rovine. Più vecchio il testo, più alta la ricompensa. I primi due piani della Volta sono occupati dalla enorme galleria a libro aperto, dove non c’è tassa per la lettura e sono disponibili molte copie delle opere di riferimento più famose del Faerun, oltre ad un’enorme bacheca contenente notizie continuamente aggiornate, provenienti da tutto il continente.
Alla prossima puntata con la parte conclusiva di Silverymoon, con negozi, templi ed il Gran Palazzo, centro del potere politico delle Marche d’Argento!
– Luca Tersigni –