Elena Cavicchi descrive con intraprendenza una saga epica intrisa di avventura, coraggio e mitologia.
Il Nord è in tumulto: le terribili legioni dell’Abisso hanno soggiogato i territori di Hibernia e Midgard distruggendo ogni speranza nei cuori e nelle menti delle fiere popolazioni locali. Dopo quasi cinquecento inverni dall’apertura del primo portale oscuro, il ritorno di Abomalith, Signore dell’Universo insieme a suo fratello Enki, è pressoché inevitabile. Ma qualcosa sta cambiando: Belthasar, il saggio e potente stregone proveniente dalla Foresta di Yggdrasil, decide che è giunto il tempo per la sua protetta, la giovane mezz’elfa dei ghiacci Althea, di reclamare ciò che le spetta.
Già dalle prime pagine del romanzo il lettore può facilmente individuare quelli che sono gli elementi tipici del fantasy classico più recente: la descrizione dei personaggi è accompagnata da un imponente background ambientativo, i paesaggi non sono soltanto una mirabolante cornice ma fungono da elemento fondante per le dinamiche di tutte le vicende descritte, la caratterizzazione degli eroi e degli anti-eroi è ben definita anche se non mancano avvincenti colpi di scena.
Torna immancabilmente il tema del viaggio che, come in quasi tutta la tradizione letteraria, accresce le capacità – fisiche e mentali – dei protagonisti, la coscienza di sé e del proprio ruolo, l’interazione con le dinamiche dell’universo circostante e il grado di volontà morale di questi ultimi. Benché sia ancora da definire il ruolo di molti personaggi – d’altronde siamo soltanto al primo libro – è chiara la volontà dell’autrice di chiudere il cerchio evolutivo di ognuno di loro.
Ciò che sicuramente caratterizza lo scritto della Cavicchi è la meticolosità con cui riesce a offrire l’immagine delle battaglie, della magia e dei più piccoli scontri – elemento che per gli amanti dei giochi di ruolo, ma non solo, risulterà certamente stimolante – evitando a ogni costo l’eccessiva ridondanza narrativa.
Pagina dopo pagina, la sensazione di voler scoprire i fatti a seguire costringe il lettore a cavalcare senza sosta le vicende che si susseguono: assedi, sabotaggi e tradimenti sono soltanto alcuni degli elementi che ostacoleranno Althea nel suo cammino che mira alla riunificazione del regno di Midgard. Ma la mezz’elfa non è da sola: i Lupi Custodi sono sempre al suo fianco, distruggendo con attacchi fulminei le armate di Abomalith e spaventando i nemici più facinorosi delle genti libere.
L’autrice non risparmia un largo utilizzo di elementi figurativo-simbolici presi direttamente dalla mitologia norrena, che però non disturbano l’unicità dell’opera poiché risultano tutti ben inseriti all’interno del contesto fantasy originale; la stessa geografia riprende l’assetto morfologico della Scandinavia e dell’isola irlandese.
Il progetto della Cavicchi è ambizioso, e noi abbiamo intenzione di seguirlo.
Amanti del fantasy epico, fatevi avanti: il Nord ha bisogno di voi!
– Pasquale Palma –