Come la modernità influenza il nostro modo di approcciare i giochi di ruolo: usi e abusi del supporto informatico.
Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri. Durante una sessione si dedica più tempo a cercare colonne sonore su internet piuttosto che al game? La tecnologia è un buon aiuto per un GM ma a volte risulta solo un intralcio o una distrazione? E’ meglio un manuale in PDF, gratuito ma difficile da consultare senza un dispositivo adatto, oppure un manuale cartaceo di semplice consultazione ma dispendioso? Non stiamo qui a spettinare i lombrichi e addentriamoci nel vivo della questione.
Con l’avvento della tecnologia stili di vita e modi di vedere le cose sono molto cambiati. Con attrezzature smart e uomini rasentanti lo stadio primitivo abbiamo adattato la nostra visuale di gioco, in modo da offrire ai gamers nuove esperienze sempre più coinvolgenti. Parlando da Master, in moltissime circostanze il supporto informatico si è rivelato molto utile grazie alla diffusione dei vari manuali in pdf, applicazioni per telefoni e generatori casuali di più o meno qualsiasi cosa. E’ vero anche che a causa delle molteplici informazioni presenti in rete si rischia di distrarsi inutilmente dalla sessione di gioco! Scartando agilmente le solite discussioni su ciò che è meglio o meno, mi limiterò ad analizzare pro e contro circa l’introduzione di elementi tecnologici.
Applicazioni per tutti i gusti. Con l’evolversi della società moderna coi suoi ritmi frenetici e martellanti, si ha poco tempo per passarlo in santa pace a leggere un buon libro, figurarsi per compilare schede del personaggio. Richiedono una buona misura di tempo, conoscenze del manuale base di riferimento, tabelle da consultare, dadi da lanciare… Porca miseria! la sessione è stasera e non ho avuto tempo di fare la scheda! O magari sono semplicemente un po’ pigro. In entrambi i casi, l’estrema versatilità degli smartphone ha dato via a molteplici utilizzi per i giocatori: dai simulatori di dadi ai generatori casuali di personaggi, tutto è più semplice e a portata di mano anche se andrebbe in questo caso raffinato con discrete quantità di materiale “fisico” (con grande gioia dei puristi). Può andare bene come soluzione temporanea ma non è uno strumento sempre valido su cui appoggiarsi per avventure di lunga durata.
Musica, maestro! Ah! Che miracoli può fare la musica giusta al momento giusto. Dai grandi classici alle opere liriche cariche di tensione emotiva sino all’ambiente da sessione horror, scegliere il sottofondo giusto può rivelarsi una carta vincente in molti casi. In momenti di grave tensione narrativa è una scelta ottimale; sono belle soddisfazioni vedere i pg nel panico più totale e divorati dal terrore di fare il minimo respiro. O magari all’interno di una locanda piuttosto chiassosa perché non mettere qualche ballata celtica? In contrasto alle note positive in altre circostanze, come ad esempio una boss fight piuttosto lunga può essere controproducente, essendo indice di distrazione… Siate quindi molto attenti quando fate questa scelta.
Manuali? Si, grazie! Uno dei problemi più insidiosi dei GDR è l’elevato costo dei manuali di gioco e di attrezzatura specifica, quando presente. Ma anche nella condizione in cui acquistare il formato cartaceo non sia di grosso incomodo, va contato il fattore peso. Uno o due manuali vanno anche bene ma quando, per necessità, il numero sale anche il peso cresce in maniera esponenziale (ovvio, ma non scontato). In casi come questi i prodigiosi marchingegni umani si rivelano quanto mai preziosi: E-reader, palmari, computer portatili e chi più ne ha più ne metta. E manuali rigorosamente in PDF. Deridete il mago di turno che porta con sé soltanto il proprio tomo di incantesimi! E se sopravvivrete ad una palla di fuoco castata a distanza zero fatemi un fischio.
Bene! Questo breve ma intenso appuntamento si chiude qui. Voi cosa ne pensate? Usate spesso la tecnologia o la trovate eccessivamente dispersiva? Rispondete con un commento qui sotto all’articolo! Vi lascio con una piccola citazione, buona fortuna avventurieri!
“Noi coraggiosi? No, non è vero. Spesso perdiamo solo il senso della realtà. Ma quando ce ne accorgiamo, tremiamo di paura anche noi come tutti quanti.” Squall Leonhart
–Michele Giuliani–