Rullo di tamburi signori, oggi siamo qui a parlare con Tommaso De Benetti, coordinatore della saga Dragon Throne War. Purtroppo non ci scambieremo i numeri delle migliori squinzie che conosciamo, ma ancora meglio parleremo del nuovo prodotto che sta prendendo forma e vigore sulla piattaforma Kickstarter. Bando alle ciance, prima domanda e la parola a Tommaso.
Una nuova saga fantasy sta per nascere, ma dove parte la voglia di intraprendere questa scelta?
Il progetto è nato dalla volontà di Alberto di riportare in auge quella che abbiamo deciso di definire “Classic Fantasy”, ovvero quel genere di Fantasy nato con Il Signore degli Anelli e che ha avuto poi il periodo d’oro dalla fine degli anni ’80 fino a circa un decennio fa. Le derive fantasy attuali sono certamente interessanti (penso soprattutto al successo della serie tv Game of Thrones, che per essendo basata su libri “vecchi” affronta il fantasy in maniera molto moderna), ma noi volevamo evocare quel senso di genuino stupore che si provava all’epoca, quando ogni partita a Dungeons&Dragons era, fondamentalmente, un viaggio fantastico in un mondo in cui tutto era possibile.
In un certo senso, se prendi Game of Thrones e lo inserisci in un contesto alla House of Cards, potrebbe funzionare anche spogliato dai riferimenti fantasy. Quello che abbiamo in mente noi non può fare a meno di creature fantastiche, magie ed eroi senza macchia.
Senza ovviamente cadere in spoiler, giusto per incuriosire gli spettatori, di cosa tratterà questa saga? Trama, ambientazione, personaggi…
Dragon Throne War racconta di Calibran, un mondo che per millenni è stato il regno incontrastato dei draghi. Per motivi che ad un certo punto esploreremo, l’affacciarsi su Calibran delle razze mortali (che includono Elfi, Nani, Orchi, Minotauri e ovviamente Umani) ha portato scompiglio nella società dei draghi. Alcuni hanno visto i mortali come un cancro da estirpare, altri come una risorsa da sfruttare. Inutile dirlo, le differenze hanno portato prima ad una spaccatura, poi ad una guerra aperta fra draghi e razze mortali, le quali per il momento sembrano aver prevalso. Ma giusto per completezza, possiamo anticipare che i draghi non hanno preso la sconfitta molto sportivamente…
Cosa proporrà di nuovo e cosa invece deve alla cultura fantasy del passato?
Quando diciamo che ci ispiriamo al “Classic Fantasy” significa che in Dragon Throne War troverete diverse cose “familiari”, ma in un nuovo contesto. Per intenderci, è un mondo in cui, per esempio, non ci sono connubi fantascientifici. Le razze rispettano i loro ruoli tradizionali, ma all’interno di questi limiti prefissati ci sono milioni di storie che si possono raccontare. Del resto, chi ha giocato molto di ruolo sa benissimo che non ci sono due Game Master uguali, e che i guai in cui i personaggi si possono cacciare sono sostanzialmente infiniti.
Nella pagina della campagna linkiamo alcune delle storie, se volete farvi un’idea di cosa aspettarvi, date un occhio!
Per l’appunto, è stata intrapresa una campagna di crowfounding su Kickstarter. Qual è stata la risposta fino ad ora e quando si pensa di raggiungere il “goal” prefissato?
Siamo circa a metà della campagna e siamo leggermente indietro sulla tabella di marcia, ma sono fiducioso che ce la si possa fare. Sicuramente è complesso attirare l’attenzione con un prodotto nuovo proposto da un team di scrittori emergenti, e il periodo natalizio tende a distrarre la gente con altri mille prodotti. Credo, però, che il problema sia ottenere un po’ di copertura mediatica (come la vostra), e far conoscere alle persone interessate che esiste questa iniziativa, nata in Italia, e portata sulla scena internazionale da un team poliglotta. Vorrei quindi fare un appello ai lettori: se ve la cavate bene con l’inglese supportate il Fantasy made in Italy!
Ora una domanda difficile: perché scegliere Dragon Throne War e non un altro libro?
Buona domanda. Direi che ci sono una varietà di ottime ragioni: prima di tutto, la saga di libri di Dragon Throne War è per noi un punto di partenza, non di arrivo. Recuperare gli investimenti che stiamo facendo ci permetterà in futuro di reinvestire i fondi su altri prodotti basati nello stesso universo, come ad esempio fumetti, giochi da tavolo, applicazioni ludiche, ecc.
In secondo luogo, R.A. Salvatore o George R. R. Martin hanno già un seguito di milioni di persone, in questo senso credo sia interessante dare la possibilità ad altri giovani autori di proporre qualcosa di buono in ambito letterario, e magari farsi le ossa su una saga che potrebbe continuare nel tempo tanto quanto altre più famose.
In ultima istanza, vorrei ribadire che pur riferendoci ai classici, tutto il resto che abbiamo creato per Calibran è sostanzialmente inedito: personaggi, battaglie, leggende… è, in sostanza, un nuovo mondo da scoprire, una reinvenzione del fantasy tradizionale attraverso la penna di una nuova generazione di scrittori!
Con quest’ultima domanda ringraziamo Tommaso per il tempo che ci ha dedicato, per qualsiasi informazione aggiuntiva potete affacciarvi sulla loro piattaforma di lancio. Quanto a voi, cari illyoners, come sempre, rimanete sintonizzati sull’Isola più fantasy che esista!
– Vittorio De Girolamo –