Fino a pochi anni fa Capcom prevedeva per il suo Resident Evil un destino sempre più incentrato sull’azione smodata. Nel tentativo di emulare le impressionanti vendite di Call of Duty, e certi che il genere “survival horror” fosse un relitto del passato, i dirigenti giapponesi hanno asfaltato una strada che, a conti fatti, ha portato solamente al mediocre Resident Evil: Operation Raccoon City e al tremendo Resident Evil 6. Seppure questa parabola sia ben seguita dal recentissimo Umbrella Corps (che non pare abbia ottenuto risultati migliori, almeno a giudicare dai giudizi della stampa internazionale), sembra che le cose stiano lentamente cambiando.
Tra le mille lamentele dei fan di vecchia data e le vendite abissali degli ultimi titoli, la nota casa videoludica aveva già fatto qualche passo indietro con alcuni capitoli laterali della serie, ma certe ultime evoluzioni hanno definitivamente regalato lo slancio finale che serviva per rivedere le tanto discusse strategie. Sorprende poco, infatti, che questa grande svolta sia così vicina alla cancellazione di Silent Hills, survival horror della concorrente Konami malamente cancellato a causa di gelidi litigi col game designer Hideo Kojima, ma ovviamente Capcom smentisce di star ballando sulla carcassa sanguinante dei propri nemici.
Resta il fatto che, in questi giorni, la demo di Resident Evil 7 stia colmando i cuori – e svuotando le vesciche – di molti fan, offrendo una prospettiva insolita per la serie, la quale sta generando un numero imbarazzante di domande. Cavalcando l’occasione, il produttore Masachika Kawata e il direttore Koshi Nakanishi hanno dato ulteriore visibilità alla loro creatura rispondendo ad alcuni dubbi attraverso un fitto documento di botta e risposta atto a chiarire i punti salienti.
Potete trovare l’intervista completa sul sito ufficiale dell’azienda, ma se volete risparmiare tempo, ecco i punti essenziali:
- Conferma evidente, ma d’obbligo, è quella del passaggio della serie alla prima persona. Escludendo i vari spin-off sparatutto, infatti, la saga non ha mai esplorato seriamente questo orizzonte che, anche grazie al successo del mercato indipendente, ha largamente dimostrato di sposarsi alla perfezione con l’orrore videoludico;
- Il gioco sarà compatibile con il visore virtuale Playstation VR. Facile intuire come la scelta della prima persona sia collegata al desiderio di sfruttare la nuova diavoleria Sony;
- Non si tratterà di un reboot, ma di un sequel che si inserirà nell’universo canonico derivante dalle oscure manipolazioni della Umbrella Corporation;
- Il titolo completo occidentale sarà Resident Evil 7: Biohazard, mentre in Giappone sarà noto come Biohazard 7: Resident Evil.
- La demo non è tratta dal gioco completo, ma si limita a ricrearne atmosfere e ambientazioni per regalarne un’idea di massima;
- Il protagonista (ammesso che sia solo uno) sarà un personaggio inedito ed estremamente diverso da quelli a cui siamo abituati. Vestiremo, infatti, i panni di una persona qualsiasi, ben lontana dagli addestramenti e dalla gavetta che caratterizzano la stazza bovina di Chris Redfield;
- Si tornerà a una dimensione più “intima” e dettagliata. Le battaglie in scala hollywoodiana degli ultimi episodi saranno lasciate alle spalle per “tornare alle basi”;
Come tutti gli orfani di Silent Hills, non posso che dirmi soddisfatto dal ritrovato entusiasmo nei confronti degli annunci Capcom – iniziavo a temere che avrebbero limitato la propria presenza a Street Fighter incompleti e Monster Hunter per console portatili. Ora non resta che sperare che il gioco finale mantenga le promesse e appaghi le grandi aspettative che sta fomentando.
– Walter Ferri –