Vi ricordate tutti di Iskìda? Tenetevi pronti perché è tornata su Isola Illyon!
Terminato il Primo Libro della Prima Stagione, avevamo lasciato i vari personaggi, ognuno per diverse ragioni, sull’incipit di cominciare un viaggio tutti diretti verso “l’assemblea”. Così in Auro, il secondo libro della serie, scorgiamo il primo gruppo dove vi è la protagonista e il secondo, ovvero quello che vede Alise e Karel. Ma il viaggio, si sa, è crescita e allo stesso tempo esperienza e così Iskìda, per prima si troverà ad affrontare alcune tracce del suo passato, in merito a quello che riguarda la morte dei suoi genitori. Dovrà scoprire in cosa consiste la guerra. Verrà rivelata anche a noi lettori la storia dietro la storia, quello che accadde nei Giorni della Caduta. Karel e Alise, invece, dovranno confrontarsi con il mondo che c’è fuori del palazzo e lì saranno accompagnati da un nuovo personaggio: Nosfru.
I sogni di Iskìda acquistano sempre un maggiore rilievo all’interno della trama, i personaggi invece si alternano nel loro ruolo e chi prima risultava più di contorno assume un ruolo rilevante, mentre altri che nel capitolo precedente si trovavano maggiormente a calcare le scene, se ne allontanano. Eppure, a differenza di altri autori, Atzori non lascia l’impressione di essersene dimenticato. A qualunque lettore è ben chiaro perché quel determinato personaggio in quel momento abbia l’esigenza di farsi da parte, ma sa bene che rimarrà in attesa del suo momento per tornare ad annunciare la sua presenza. È per esempio il caso di Jasme che, fuggita dopo il fallimento del suo tentativo di uccidere Iskida, ricompare sul finale del secondo libro quando…
A voi il piacere di scoprirlo.
Tornare a leggere Atzori, tornare nella Terra di Nurak, è stato decisamente piacevole. Già alla fine del primo libro mi ero chiesta come sarebbe proseguita questa storia e se avrei avuto il piacere di leggerne il seguito per parlarne con voi. Atzori si conferma in questo secondo libro della prima stagione uno scrittore agile, chiaro, comunicativo. Il suo stile pulito e privo di paroloni è adatto a quello che vuole essere il pubblico che ha scelto per questo racconto, un pubblico giovane che si affaccia al genere fantasy. Ricorda, a dirla tutta, un po’ quelli che erano i classici del Battello a Vapore ai quali però manca la serialità che si può riscontrare in questa piccola serie. Una serie per ragazzi che però affascina anche un pubblico un po’ più adulto che cerca una lettura leggera in grado di allontanarlo dal mondo di tutti i giorni, dal lavoro e dalle fatiche per approdare per una o due ore su Nurak e vivere queste piccole avventure con quelli che in realtà sono ancora ragazzini e che del mondo e delle responsabilità di un adulto sanno così poco.
Vi lascio qui, per il momento, ma di Iskida torneremo a parlare presto perché abbiamo il terzo libro di questa storia intitolato La grande assemblea, il quale andrà a chiudere la Prima Stagione che Condaghes ha raccolto nel volume L’Amuleto del Sonno, quindi se volete saperne di più vi consiglio di restare sintonizzati sull’isola. Buona Lettura!
Trovate tutte le informazioni sul libro alla pagina web ufficiale terradinurak.net !
Le illustrazioni di Iskìda della Terra di Nurak sono state realizzate da Dany&Dany Comic Creators Studio e sono coperte da copyright. http://-www.danyanddany.com/
–Eleonora Carrano–