Come saprete, nel mondo dei GdR esistono vari sistemi per diverse ambientazioni, dagli spacca e ammazza, a quelli per giocare nel medioevo, fino ad altri con le sessioni senza narratore. Tradurre in formato GdR tabletop un prodotto che non nasce come tale (come un film o un videogioco) andando a pescare uno dei sistemi già esistenti non è compito facile, e la soluzione migliore è solitamente sempre giocarne uno creato ad hoc.
Prendiamo, ad esempio, Final Fantasy: non esiste alcun GdR ufficiale su questo gioco, e i fan si sono lanciati in una caccia all’oro adottando soluzioni più o meno interessanti. E, lo ammetto, anche io ci ho provato, scovando così inaspettatamente uno dei GdR fan made meglio creati sulla faccia della Terra. Ma andiamo con ordine.
“Un nuovo sistema? Questo significa che devo studiare nuove regole, proprio ora che dopo vent’anni di D&D 3.5 ho imparato finalmente a compilare la scheda da solo?”. Se siete intellettualmente pigri non preoccupatevi: potete giocare a Final Fantasy coi vostri GdR già rodati. Quelli più adatti a emulare la saga di Square Enix sono Fate (versione base e accelerata) e Musha Shugyō (con alcune aggiunte, tra le quali quelle presenti qui e l’espansione Darkmoor).
Nel caso di Fate, trattandosi in realtà più di una struttura che di un vero gioco di ruolo con ambientazione propria, la procedura di adattamento a Final Fantasy (che lo vogliate in stile medievale piuttosto che futuristico) è assai semplice, visto che si ha a che fare con personaggi centrali nella storia, alcune comparse e mostri capaci di azioni straordinarie. Unica pecca, ovviamente, è lo sforzo richiesto al Narratore, che avrà bisogno di lavorare sull’inserimento di molte regole opzionali, ma nulla di impossibile, soprattutto considerato che il sistema snello di Fate si basa proprio sulla possibilità di effettuare modifiche per sopperire a eventuali mancanze.
Per Musha Shugyō la questione si fa leggermente più complessa: qui abbiamo combattimenti meglio costruiti e decisamente più attraenti, vista la sua impronta da picchiaduro, ma purtroppo mancano tematiche imprescindibili per un Final Fantasy, come il viaggio o la forte componente magica e umana, che faticano a trovare spazio nel manesco gioco di Acchiappasogni.
Parlando, invece, di modifiche ufficiali di giochi non basati su Final Fantasy, non posso non citare Final Savagery, adattamento di Savage Worlds alla saga. Pur mancando della profondità tipica del videogioco, è comunque un prodotto diverso dal solito che consiglio di provare agli appassionati.
L’unico sistema prettamente fan made cucito addosso al titolo di Square Enix che mi sento di consigliare per esperienza personale è però Final Fantasy d6. L’opera, composta da un manuale di quasi 300 pagine, permette di giocare con qualsiasi ambientazione di Final Fantasy, e offre la possibilità all’utente di gestire nei dettagli qualsiasi tipo di situazione, dal viaggio al combattimento, con sezioni apposite per gli Eoni, l’equipaggiamento e le varie creature che è possibile incontrare. Testatelo, perché a mio avviso ne vale davvero al pena: lo potete trovare direttamente qui, nell’area Download del nostro forum.
Che ne dite? Avete trovato conversioni interessanti? Se ne avete create voi di personali, fatecelo sapere!
–Yari Montorsi–
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