Quando pensiamo a D&D e al suo rapporto con la società statunitense dobbiamo tenere conto sia delle luci di un fenomeno che ha dato il via a un vero e proprio medium ludico nuovo di zecca, sia delle ombre che hanno riguardato l’ostilità preconcetta verso il GdR di certi strati della società stessa, troppo bigotti, troppo in malafede o semplicemente troppo ignoranti per avere gli strumenti necessari a capire una rivoluzione ludica di così vasta portata: l’apice di questo scontro si è inserito nel cosiddetto periodo del Satanic Panic nell’arco degli anni ’80, di cui abbiamo parlato qui.
Da qualche tempo è saltata fuori, però, la notizia che anche le istituzioni a stelle e strisce, le quali per definizione dovrebbero agire con un minimo di criterio e di obiettività in più, e senza farsi prendere da isterismi di massa, hanno aperto negli anni una serie di inchieste e svolto attività di dossieraggio a carico della Tactical Studies Rules e in generale dei personaggi che gravitavano attorno al fenomeno del GdR, in rapida espansione. Nella pressoché totalità dei casi gli esiti sono stati risibili, così come per il Satanic Panic, ma andiamo con ordine.
Più di un anno fa il reporter di cronaca penale americano C.J. Ciaramella (collaboratore del The Washington Post, il quotidiano che con le sue inchieste fece scoppiare lo scandalo Watergate che portò alle dimissioni del presidente Nixon) si imbatté in una vecchia indagine dell’FBI condotta a Lake Geneva, proprio negli uffici della giovane TSR, che prendeva piede da una misteriosa nota contenente i dettagliati piani di un efferato omicidio. Si venne poi a scoprire come la nota fosse di fatto parte del materiale di playtest prodotto dalla compagnia per un nuovo GdR a tema spionistico chiamato Top Secret. Mosso dal lato umoristico della faccenda, il nostro reporter chiese all’FBI la desecretazione di tutte le inchieste che avessero avuto per oggetto la TSR nel corso degli anni, basandosi sul Freedom of Information Act (FOIA), la legge USA che impone agli organi pubblici di desecretare documenti riservati dietro richiesta motivata di giornalisti e studiosi.
La risposta da parte dell’FBI, non del tutto completa, è arrivata a Ciaramella da poco, ed è mostrata al pubblico dal reporter stesso come prova della poca trasparenza e farraginosità del processo di desecretazione. Ma quel che ci interessa in questa sede, e che ha meravigliato a sua volta il buon C.J., è la mole di attività di inchiesta e di dossieraggio da parte dell’FBI (dipendente dal Dipartimento di Giustizia, cioè dal Governo Federale) che ha riguardato la TSR e in generale l’ambiente dei GdR nel corso degli anni ’80 e ’90, ennesima testimonianza di come l’apice della controcultura “nerd” venne interpretata dal Sistema come “attività insidiosa” (si sa, la parola “controcultura” sta istantaneamente antipatica a qualunque governo). Scorrendo rapidamente le inchieste se ne trovano davvero di tutti i colori, da centrali di spaccio di cocaina legate alle attività ruolistiche a spionaggi industriali tra editrici rivali, da minacce per la nascente sicurezza informatica rappresentate dal nuovo filone di GdR cyberpunk alle informazioni su Gary Gygax, definito dagli agenti come “eccentrico e spaventoso”, “armato” (come se negli USA fosse una novità), “possessore di società offshore” e “Membro del Partito Libertario” – tutte inchieste ovviamente finite con un buco nell’acqua.
Ma l’indagine che probabilmente testimonia maggiormente della diffidenza delle istituzioni USA verso il mondo del GdR e la percezione che la società “normale” aveva del giocatore di ruolo, è quella a carico di un non meglio specificato gruppo di ruolisti di San Francisco indicati dal locale ufficio FBI come potenziali sospettati nel caso Unabomber, l’anonimo bombarolo che terrorizzò per quasi vent’anni gli Stati Uniti (causando tre morti e una ventina di feriti), e che si rivelò infine essere Ted Kaczynski, integerrimo docente universitario e rispettabile cittadino. Nel documento, il gruppo di malcapitati viene descritto come “armato e pericoloso” (?!? – in effetti, armi bianche a parte, alcuni incantesimi possono essere davvero distruttivi) e, dopo una definizione di GdR e Wargame stringatissima ma sostanzialmente corretta (a uso dei non addetti ai lavori), si tratteggiano i ruolisti come “persone eccezionalmente intelligenti”, “spesso sovrappeso e dall’aspetto dimesso e poco curato” (tanto per non cadere nel luogo comune).
Segue lista di “Membri noti di Dungeons & Dragons” (?!?) promettente passaggi esilaranti, purtroppo non inclusa nel documento (uno dei casi di occultamento di cui parlava Ciaramella). Il gruppo pareva essere finito sotto indagine a causa di paranoie incrociate tra i membri, che si sospettavano essere Unabomber gli uni con gli altri – paranoie poi giunte alle orecchie dell’FBI (chissà, forse una spartizione del bottino finita male). Insomma, da disadattati con tendenze suicide degli anni ’80, a disadattati con tendenze terroristiche nel ’95. Posto che un certo disadattamento sia innegabile, forse andrebbe considerato che il disadattamento medio del ruolista pare sempre essere più innocuo di quello medio del membro “regolare” e produttivo della Società, spesso ben più oscuro e maligno.
O forse, il problema è che da sempre il potere costituito (anche quello della Democrazia per eccellenza) diffida istintivamente di ciò che stimola l’immaginazione, l’immedesimazione, la capacità di ragionamento autonomo, il pensiero creativo, la capacità espressiva e i cambi di paradigma. Cioè, di tutto ciò che stimola un buon GdR.
–Luca Tersigni–
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