1990. Gli anni ’80 sono ufficialmente finiti ma ecco che, con un ritorno di fiamma, dal grande frullatore spaziale nasce Torg.
Acronimo di The Other Roleplaying Game, si tratta di un gioco di ruolo che letteralmente frulla insieme ogni possibile ambientazione mai pensata: fantasy, cyberpunk, preistoria, horror, samurai futuristici, egiziani alla Stargate e qualche altra cosa che non entrava nella frase.
La trama racconta di un un futuro prossimo dove la porta tra varie dimensioni viene infranta dagli High Lords di altre realtà che vogliono impadronirsi dell’energia terrestre (no, l’Enel non c’entra niente). Per questo, esseri provenienti da altre dimensioni creano “teste di ponte” sul nostro pianeta per procedere all’invasione, selezionando per questo fine punti della Terra a loro più congeniali. Per capirci, gli Egiziani si prendono il nord-Africa, i cyberpapalini la Francia, e così via.
Per fortuna, l’umanità non è del tutto impotente: sta al Delphi Council e ai Cavalieri della Tempesta (Storm Knights), terrestri o provenienti da altre dimensioni, arrestare l’invasione con i loro ninnoli tecnologici, incantesimi, superpoteri, miracoli e fuochi d’artificio.
Al tempo il gioco fu parecchio innovativo, in parte per l’ambientazione poliedrica, ma anche per alcune regole particolari, come le Drama Cards, ovvero carte azione. Nel GdR gli utenti vestivano i panni di questi Storm Knights di provenienze diverse, tutti impostati all’azione e con superpoteri diversi, genericamente legati al far valere in un determinato luogo le “regole” del proprio universo di origine.
Se non conoscete Torg forse è anche perché il suo successo fu breve: la quantità di manuali necessari a giocare i vari mondi e le regole pensate male e spesso conflittuali portarono in breve al crollo delle vendite.
Ma è a questo che serve Kickstarter, no?
2017. Ulisses Spiele North America, divisione a stelle e strisce dell’editore tedesco, decide di resuscitare lo stile “pulp / cinematic / action / frullatore” di Torg, creando Torg Eternity, e promuovendolo sulla nota piattaforma di crowdfunding.
Si tratta di una nuova edizione, strettamente collegata a quella di 27 anni fa, ma con alcune novità: sono stati innanzitutto corretti i “bug” a livello di regole, così come i buchi di ambientazione come gli Edeinos, che erano diventati comici. È stato poi dato un ruolo più centrale ai terrestri (che prima erano nettamente inferiori alle altre realtà parallele) ed eliminate alcune tabelle (come quelle dei danni) che non facevano altro che creare infiniti grattacapi ai giocatori.
Rimangono invece i pilastri della produzione, come le dinamiche “trash” quali le “esplosioni” (di fatto dei critici seriali), e i possibility points, che a differenza dei soliti punti esperienza non sono “metagame” ma interni al gioco, e possono infatti essere spesi in diversi modi, come ad esempio per migliorare il personaggio. Rimangono le Drama Cards, ma ovviamente con qualche miglioria.
Vi direi di correre a dare il vostro contributo alla campagna, se non fosse che ha già sbancato: dal loro requisito di 8.000$, la Ulisses ne ha già raccolti più di 240.000 (nel momento in cui vi scrivo – ma la cifra è destinata ad aumentare).
Complice di questo successo è anche il crowdfunding stesso, che è stato ben organizzato, con possibilità di investimento a partire da cifre relativamente basse (30$) per una versione solo digitale, fino a quella da 1000$, con la quale si potranno godere di benefit a dir poco regali: gli editori, infatti, inseriranno il finanziatore direttamente come personaggio nel Delphi Council, l’ente supremo della resistenza terrestre. Inoltre, potrà giocare con gli sviluppatori alla prossima GenCon. Oltre a questo, ci sono un’infinità di stretch goal, molti dei quali già sbloccati: avventure aggiuntive, un Drama Deck aggiornato, miniature, colonna sonora, ecc.
Insomma, Torg tornerà nell’olimpo dei giochi di ruolo o si tratterà ancora una volta di un fenomeno passeggero? Difficile dirlo al momento, ma vi consiglio in ogni caso di dare un’occhiata alla campagna, e farvi un’idea voi stessi!
–Daniele Gabrielli–
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