Che siate Master che hanno all’attivo vent’anni di Total Party Kill, o niubbi che tengono un dado in mano per la prima volta, sicuramente vi sarete posti l’annoso problema che si presenta in molti giochi di ruolo, ossia lo sforzo di dover rendere avvincente un combattimento. Se per alcuni è infatti semplice creare lo scontro perfetto, per altri la cosa può riservare alcune difficoltà, anche perché spesso e volentieri i manuali dei GdR non affrontano apertamente il problema, lasciando al Master la briga di risolverlo.
Ma prima di addentrarci in questi consigli, partiamo dalla base. Ho usato la parola “avvincente”, ma cosa intendo esattamente? Come dovrebbe essere uno scontro? Divertente è il termine che più si avvicina. Se durante una battaglia i giocatori (e il Master) si sentono coinvolti, restano concentrati senza guardare lo smartphone, e non si addormentano, siamo sulla giusta strada. Diversamente, significa che abbiamo qualcosa su cui lavorare.
E partiamo dunque con i 7 consigli per rendere uno scontro avvincente!
1 – Contesto narrativo
Uno scontro deve essere argomentato, inserito all’interno del contesto narrativo della campagna che state portando avanti. Incontrare per caso un gruppo di briganti e inscenare una lotta per occupare il tempo della sessione serve appunto solo a far scorrere il tempo. Ma incontrare quel gruppo di commercianti d’armi che i giocatori hanno provato a imbrogliare dieci sessioni prima, avrà tutto un altro sapore.
2 – Varietà
Alcuni Master sono fissati con determinate creature o gruppi di nemici, che di tanto in tanto ripropongono al proprio party, magari declinandoli in chiavi diverse, perché trovano spassoso giocarli. Ricordatevi che il divertimento del Master deve andare di pari passo con quello dei giocatori, che difficilmente vorranno lottare sempre contro i soliti noti, prediligendo più varietà. Esistono per questo i compendi dei mostri, quindi usateli!
3 – Bilanciamento… ma non troppo
Saper bilanciare uno scontro è fondamentale per fare in modo che i giocatori possano portare avanti la storia dei propri personaggi senza rischiare di morire a ogni sessione, e al tempo stesso senza annoiarsi con scontri eccessivamente semplici. Ma a volte bisogna anche saper pensare fuori dagli schemi e sbilanciare la situazione. Quando, ad esempio, il gruppo decide di entrare in un dungeon palesemente pericoloso, non sarebbe una cattiva idea farlo incappare subito in uno scontro fuori portata, che lo costringa alla fuga per la salvezza. In questo modo creerete un mondo di gioco dinamico, dove ogni sessione può riservare una sorpresa.