Fin dall’inizio del mondo l’uomo è sempre stato affascinato dalle stelle, e osservandole ha dato vita a miriadi di storie. Molte di esse sono anche entrate a far parte dell’immaginario collettivo, come quelle di Star Wars o di Star Trek: che sia questo lo stesso destino che attende Starfinder? Come? Non sapete di cosa stia parlando? I fan più sfegatati della Paizo lo sapranno sicuramente: si tratta di un nuovo GdR pen-and-paper, ambientato nell’universo di Pathfinder, ma in un futuro non ben precisato.
L’azienda ha assicurato che non si tratterà semplicemente di un “Pathfinder nello spazio”, e per essere certi che non lo diventi, gli sviluppatori prima di tutto hanno scelto di eliminare Golarion: sia chiaro, l’ambientazione sarà sempre quella del sistema solare di questo pianeta, ma in un possibile futuro dove gli dèi hanno fatto sparire quel mondo e non hanno intenzione di rivelarne il motivo. Così le razze base di Pathfinder (elfi, umani e via dicendo) si sono ritrovate a vivere su una base spaziale, l’Absalom Station, battezzata così in onore della città nella regione di Varisia. Cosa sia successo nei secoli tra la scomparsa di Golarion e il momento in cui avvengono le vicende di Starfinder, è un mistero: gli avvenimenti sono stati cancellati dalle menti degli abitanti di tutta la galassia e di tutti piani, e questo “buco” è conosciuto con il nome di “Gap”.
Ogni abitante dello spazio soffre per questa situazione, non importa che sia una razza nativa di Golarion, che ha visto il suo pianeta sparire nel nulla, o di individui di altri luoghi, spaventati dall’idea di dover, un giorno, vedere la propria casa svanire. In più, e ne converrete con me, l’avere un buco di memoria di diversi millenni renderebbe turbato chiunque. A soffrirne di più, ha affermato James Sutter, Direttore Creativo della Paizo, sono ovviamente le razze più longeve come gli elfi, all’interno delle quali ci sono persone che ancora riescono a ricordare Golarion prima del Gap.
Il Gap, comunque, non vuole essere solamente un dettaglio storico, ma un vero e proprio espediente narrativo per i Master. Questo perché l’evento, che ha abbracciato tutto il multiverso, ha avuto un inizio e una fine diversi in base al luogo in cui si è verificato. Magari potrebbe esserci un pianeta nel quale gli abitanti ricordano gli ultimi 300 anni, mentre in un altro sistema le memorie potrebbero risalire a 400 anni prima. I giocatori, quindi, possono anche andare a caccia di informazioni storiche in merito al Gap, fino a scoprire tutta la verità. Ma come si fa a viaggiare nello spazio, direte voi? Ebbene, si può. In Starfinder un’intelligenza artificiale è ascesa a divinità, e ha concesso a tutti l’abilità di muoversi più velocemente della luce, così da poter affrontare i viaggi interstellari. Ma l’universo è buio e pieno di terrori (cit.) e chissà quali avventure aspettano i viaggiatori…
All’interno di questo universo, oltre ad avere a che fare con le vecchie razze di Golarion, Sutter ha promesso anche creature che abbiamo già visto in passato, ma di altri pianeti e soprattutto cresciute nel tempo, come i ratti umanoidi del pianeta Akiton (che potete vedere nell’immagine qui a sinistra), creati con una psicologia simile a quella dei Jawa di Star Wars; oppure torneremo a vedere i Lashunta, più simili agli umani. A queste si andranno ad aggiungere molte altre razze, che saranno sia giocabili, sia sfruttabili dai Master come avversari e PNG.
Nonostante le molte similitudini con il “fratello” più fantasy, diverse regole di Starfinder saranno modificate rispetto a quelle del classico Pathfinder. Non si sa ancora molto al riguardo, ma pare che, ad esempio, le statistiche delle armi e gli stessi oggetti saranno leggermente diversi da come li conosciamo. Tutto ciò per due ragioni fondamentali: la prima è che dopo dieci anni dall’uscita del suo GdR di punta, la Paizo ha intenzione di mettere a frutto ciò che ha imparato nel tempo, snellendo alcune meccaniche; la seconda, è che siccome Starfinder non sarà “Pathfinder nello spazio”, ma un prodotto con un suo DNA unico ambientato semplicemente nello stesso mondo, qualche differenza di regolamento servirà per dare una propria personalità al gioco. Sutter ha anche aggiunto che Starfinder sarà incentrato meno sulla consultazione delle regole e più verso il “sense of wonder“. Non mancherà, comunque, la possibilità di integrare materiale di Pathfinder, come i mostri di Golarion, adattabili seguendo le istruzioni che saranno incluse nel manuale base.
Insomma, questo ci sembra decisamente un progetto da seguire: purtroppo per poterci giocare si dovrà aspettare fino ad agosto 2017, mese in cui uscirà il primo manuale (almeno in versione inglese). Ovviamente vi terremo aggiornatissimi su tutti i futuri sviluppi, nella speranza di potervi annunciare l’arrivo del gioco anche in versione italiana: nel frattempo, ecco il sito ufficiale.
– Caterina Gastaldi –