Un buon filler, veloce, divertente, in grado di scaldare l’atmosfera all’inizio di una serata ludica, o di costituirne il gustoso bicchiere della staffa prima di darsi tutti appuntamento ad un’altra serata, è sempre il benvenuto. A maggior ragione se si tratta di un gioco ideato, testato, illustrato ed edito completamente in Italia. È il caso di Mythomakya di Luca Feliciani, pubblicato sotto etichetta Pendragon Game Studio e illustrato da Mirka Andolfo, artista che vanta collaborazioni con Disney, Sergio Bonelli e DC Comics. In questo caso, però, non parliamo di supereroi, bensì di Miti classici: il tema di Mythomakya è infatti la Grecia Classica e tutti, ma proprio tutti i protagonisti delle nostre mattinate sui banchi di scuola – Dei, Creature, Eroi, Poeti, e chi più ne ha più ne metta – fanno capolino dalle carte di gioco nelle fantastiche illustrazioni dell’artista.
UNBOXING
La scatola di cartone telato di Mythomakya appare robusta, spessa e molto colorata, con stampato un assaggio dello stile cartoon ma allo stesso tempo originale dell’iconografia dei miti classici che ci aspetta all’interno della confezione. L’involucro appare sinceramente un po’ sovradimensionato rispetto al contenuto – due mazzi di carte molto spessi sì, ma pur sempre due mazzi. Gran parte dello spazio all’interno della scatola risulta quindi inutilizzato. Le carte non sono telate, quindi può essere una buona idea quella di imbustarle immediatamente, in modo anche da preservare le superbe illustrazioni: evocative, ironiche, scanzonate ma in qualche modo assolutamente rispettose della classicità delle figure. Completa la dotazione del titolo il simpatico manuale di istruzioni, curato e illustrato come il resto del materiale, riportante le due modalità di gioco previste: Il Trionfo degli Eroi, modalità accessibile anche ai più piccoli, e La Sfida degli Dei, decisamente più hardcore.
PREPARAZIONE
E proprio di quest’ultima modalità andremo a descrivere la preparazione e lo svolgimento, per poi illustrare per sottrazione la sua sorella minore. In base al numero dei giocatori (da 2 a 6) si dividono le 60 carte Mito previste per questo tipo di modalità in mazzetti composti da 2 o 3 carte ciascuno, da esibire rigorosamente scoperti sul tavolo: ogni giocatore ne riceve fino ad esaurimento del mazzo Mito. Inoltre, ogni partecipante riceve una carta Mela (la dotazione di tesori iniziale) e 3 carte Divinità, le uniche da tenere in mano, coperte. Il tempo per l’ultimo giocatore di mano di stabilire la “Moira” (in pratica la briscola, il seme che ramazza tutte le altre carte) e il fulmineo setup è completato.
SVOLGIMENTO
Parliamo di briscola non a caso, perché il giocatore di mano mette in campo una delle carte accessibili (ovvero una di quelle più in alto nei rispettivi mazzetti). Ognuna di queste carte Mito è caratterizzata in alto a sinistra dal valore numerico della sua forza, in alto a destra dal suo valore in mele d’oro, e in basso al centro dalla sua abilità speciale. Gli avversari sono costretti a rispondere con carte dello stesso seme (ce ne sono 5: giallo, nero, rosso, blu, viola), e in questo caso la presa è di chi ha calato la carta con la forza maggiore. Se non hanno a disposizione lo stesso seme, possono rispondere o con la “Moira” (che vince sempre a prescindere dalla forza delle carte) o con un’altra carta di un qualsiasi altro seme (che è, al contrario, sempre perdente). Il vincente della “mano” aggiunge le carte così conquistate al proprio bottino e si va avanti fino al completo esaurimento dei mazzetti dei giocatori. Risulta vincente chi totalizza più mele d’oro alla fine della partita. A sparigliare le carte (letteralmente!) ci pensano quelle Divinità che, dietro pagamento di un certo numero di mele d’oro dal proprio bottino, servono per attivare in qualsiasi momento effetti particolari, come cambio dei mazzi, variazione della Moira, giocate coi mazzetti altrui, ecc.
Il meccanismo alla base di Mythomakya è quello molto antico che fa da fondamento alla briscola, rivisitato con la moderna dinamica delle funzioni speciali garantite dalle Divinità. Come è ovvio per questo tipo di meccanismo, il fattore casuale alla base del successo è molto elevato, contenuto però molto efficacemente dal fatto di giocare a carte scoperte, e quindi di poter pianificare strategie a lungo termine. Ottimo anche il bilanciamento tra decisioni “tattiche” (di mano) e “strategiche” (come il timing di giocata delle divinità, o il memorizzare le prese e i potenziamenti ai tesori forniti dai poeti), tant’è vero che non è raro che il “sacrificio” di carte valevoli addirittura 7 mele garantisca a lunga gittata il successo finale per il fatto di aver “liberato” carte sottostanti fondamentali – una profondità non indifferente per un titolo filler. Apprezzabile poi il fatto che le abilità proprie delle singole carte Mito e delle Divinità richiamino in qualche modo la figura mitologica stessa (Ade “resuscita” i tesori finiti negli scarti, Ares aggiunge Forza a una carta appena giocata, Zeus “elimina” con una fulminata una qualsiasi carta scoperta e così via). Una partita, anche a più giocatori, difficilmente si protrae per più di mezz’ora.
Il Trionfo degli Eroi fa uso delle stesse regole della modalità avanzata, fatta eccezione per l’assenza delle carte Divinità, e per il fatto che nei mazzetti a essere scoperta sia la sola carta in cima: queste modifiche ovviamente riducono nettamente l’aspetto strategico e portano la componente aleatoria all’ennesima potenza, rendendo però nel contempo il gioco fruibile anche a bambini di almeno 8 anni di età.
Desidero ringraziare Luca Feliciani e i soci dell’Ass. ludico culturale borgonese La Pentola del drago per l’aiuto nel playtesting.
– Luca Tersigni –
Mythomakya: la recensione
Luca Tersigni
- Veloce e duttile, giocabile ovunque ;
- Un gioco per tutta, ma proprio tutta, la famiglia…
- ...che però non rinuncia ad una certa profondità tattica e strategica nella sua modalità più avanzata;
- Illustrazioni di fattura eccellente;
- Prezzo abbordabilissimo;
- Troppo aleatorio in modalità semplice per un giocatore smaliziato;
- Confezione ingombrante in rapporto al contenuto;