Cari appassionati di giochi da tavolo, sono passati una decina di giorni dalla conclusione del Play, il festival del gioco che si è tenuto a Modena il 2 ed il 3 aprile. Con fiera così importante riguardante una delle passioni di Isola Illyon, davvero non potevamo mancare, e infatti abbiamo presenziato alla manifestazione per entrambi i giorni in qualità di media partner, assaporandone il gusto (e le tigelle, come potete leggere nel nostro reportage) e analizzando tutte le novità che gli editori hanno deciso di proporre al pubblico di giocatori giunti in fiera. Ma tra i titoli presentati, quali sono stati quelli che ci hanno colpito di più? Beh, ragazzi, per rispondere a questa domanda, eccovi la mia personale top 7 delle novità da tavolo più interessanti del Play!
7) Boss Monster – La Rivincita degli Eroi
Ecco l’espansione di un titolo rilasciato un po’ di tempo fa da Fever Games che, unita al prodotto base, mi ha divertito tantissimo. Nell’originale Boss Monster (che abbiamo recensito qui), da 2 a 4 giocatori interpretano il ruolo di pixellosissimi boss finali, intenti a contendersi le anime degli eroi che giungono in prossimità del loro dungeon. Il compito dell’utente è quello di creare il labirinto più mortale e al contempo più appetibile per gli eroi, in modo tale da accumulare per primi 10 cristalli dell’anima. L’espansione presentata al Play rende l’esperienza di gioco più impegnativa, introducendo le carte oggetto che potenziano gli eroi, ma che possono anche essere acquisite dai giocatori e utilizzate contro i propri rivali. Un titolo leggero, graficamente stupendo e davvero divertente.
6) Cthulhu Realms
Al sesto posto abbiamo un titolo per 2-5 investigatori dell’occulto targato Pendragon Game Studio: Cthulhu Realms è un gioco basato sul deckbuilding in cui lo scopo è quello di accaparrarsi i migliori artefatti, luoghi mistici e creature misteriose, inserirle nel proprio mazzo e, tra una manipolazione della pescata e una buona gestione delle proprie risorse, far impazzire i propri avversari azzerandone la sanità mentale. Per chi lo conoscesse, il titolo è una versione migliorata di Star Realms, ovviamente in veste Lovecraftiana. Un titolo che mi ha attirato, interessato, divertito, e di cui ho parlato più approfonditamente qui.
5) Mystic Vale
Il quinto posto va ad un titolo con meccaniche di deckbuilding e cardbuilding (avete letto bene) per 2 – 4 giocatori, targato Raven. In Mystic Vale si prende il controllo di un clan di druidi nel tentativo di sciogliere la maledizione che incombe sui loro possedimenti. Il sistema di deckbuilding anticipato sopra è simile a quello di Dominion, ma oltre a questo ai giocatori viene data la possibilità di customizzare anche le carte del mazzo, mediante l’utilizzo di uno speciale set di buste che permettono di mettere insieme alcune carte differenti in modo tale da creare combinazioni sempre più potenti. Insomma, un titolo il cui particolare sistema mi ha davvero intrigato.
4) Isle of Skye
Poco sotto al podio si posiziona un titolo ad aste per 2 – 5 giocatori targato Uplay. In Isle of Skye i giocatori devono cercare di creare il feudo più florido in assoluto, accumulando più punti vittoria dei rivali entro i 6 round di gioco. Per fare ciò devono cercare di ottenere quanto più oro possibile dalla compravendita di lotti di terreno, e accaparrarsi i migliori ai prezzi più bassi possibile (attraverso una meccanica di aste segrete), da piazzare poi strategicamente sul proprio appezzamento, con una meccanica simile a quella di Carcassonne. Un interessante titolo light, sia come regolamento che come prezzo, ideale per avvicinare i giocatori a prodotti di questo tipo.
3) Above and Below
Si aggiudica il bronzo di questa classifica Above and Below, titolo per 2 – 4 giocatori pubblicato da dV Giochi, che mescola un sacco di meccaniche interessanti. I giocatori impersonano alcuni abitanti fuggiti dal loro villaggio a causa dell’attacco di alcuni barbari, e che hanno iniziato una nuova vita in un’altra regione, il cui sottosuolo si rivela ricco di cunicoli, caverne colme di tesori preziosi e avventure inimmaginabili. I partecipanti devono quindi cercare di gestire i propri cittadini al meglio, in modo tale da migliorare il villaggio e al tempo stesso cercare di racimolare quante più risorse possibili dal sottosuolo. Particolare è lo svolgimento delle avventure sotto terra, che devono essere affrontate da un gruppo di cittadini selezionati dall’utente, in quanto Above and Below unisce alle meccaniche tipiche di un gioco da tavolo, un sistema di storytelling, che immedesima i giocatori nel corso delle partite e li porta a creare la propria storia, ogni volta differente. Insomma, un prodotto che mescola narrazione e “piazzamento”, creando un’esperienza davvero unica e coinvolgente.
2) The Lord of the Ice Garden
L’argento va a un titolo molto impegnativo per 2-4 giocatori marchiato Giochix. In The Lord of the Ice Garden i giocatori impersonano degli dèi/scienziati, con lo scopo di prendere il controllo delle terre di Midgaard. Ogni dio è caratterizzato da poteri e abilità differenti, e presenta un obiettivo personale il quale, una volta raggiunto, lo porta alla vittoria. Nel corso della partita, però, il vincitore può essere determinato anche attraverso il valore di reputazione o i punti vittoria, a seconda delle vicende che portano alla fase di endgame. Durante il proprio turno i giocatori possono spostarsi lungo la mappa di Midgaard, prendere il controllo di nuove regioni, aumentare i propri poteri o incrementare la propria reputazione, nel tentativo di guadagnare quanti più punti possibile. Un titolo realmente complesso che difficilmente può essere sintetizzato in poche righe, il cui regolamento ostico, una volta digerito, permette di divertirsi con quello che è, a mio parere, uno dei titoli meglio realizzati degli ultimi tempi.
1) Ashes: La rinascita dei Phoenixborn
Oro meritatissimo ad un gioco di carte non collezionabili per 2-4 utenti pubblicato da Asterion: in Ashes i giocatori vestono i panni di un Phoenixborn, essere umano dotato di poteri magici sorprendenti, il cui unico interesse è quello di assimilare le abilità dei suoi simili, eliminandoli in un duello fatto di combattimento e magia. Alcune caratteristiche rendono questo titolo unico: scordatevi le terre, le pietre o qualsiasi altro tipo di carta per generare mana, perché in Ashes l’energia magica viene generata dai risultati ottenuti dal lancio dei dadi, divisi in 4 differenti scuole di magia. Ogni giocatore ha, poi, oltre ad un Phoenixborn (caratterizzato da differenti valori di Esercito e Grimorio, rappresentanti il numero di evocazioni e magie posizionabili sul terreno), un deck di 30 carte, chiamato Mazzo Principale, da cui scegliere la mano iniziale di 5 carte, eliminando il fattore C che spesso influenza questo tipo di prodotti, ed un Mazzo Secondario, all’interno del quale riporre le creature che possono essere evocate attraverso l’utilizzo di carte specifiche. Titolo innovativo, interessante e molto veloce (una partita dura circa mezz’ora), con una buona varietà di carte nel box base tale da permettere ai giocatori di creare i propri deck o effettuare un draft con gli amici. Da amante dei giochi di questo tipo, devo ammettere che sono stato letteralmente rapito da Ashes: è un acquisto che mi sento di consigliare davvero a tutti.
Bene, eccoci alla fine. Voi avete provato questi titoli al Play? Quali vi sono piaciuti? Siete d’accordo con la mia classifica, o avreste inserito altro?
– Luca Mugnaini –