Montalenghe, provincia di Torino, Contea, Terra di Mezzo. No, non sono impazzito né ho fumato troppa erba pipa (varietà Giamaica): semplicemente, in questo ridente paesino del Canavese, in Piemonte, è in corso da diverso tempo un progetto che solletica gli esigenti palati (anche letteralmente, come vedremo) di noi fan del fantasy. Un gruppo di ragazzi a loro volta amanti del nostro genere preferito, infatti, si è messo in testa di costruire fisicamente una locanda, con servizi annessi, che possa far respirare all’avventore le atmosfere tolkieniane innanzitutto, ma anche di altri grandi capolavori del genere. Un progetto obiettivamente fantastico e già in avanzato stadio di completamento: quale miglior modo, quindi, di farci raccontare le caratteristiche di questo sogno di prima mano, se non parlare direttamente con i promotori? Abbiamo contattato Roberta e Luca Catalano, moglie e marito, titolari del progetto insieme ad altre persone, ed ecco la nostra chiacchierata!
Ciao ragazzi della Contea, e benvenuti su Isola Illyon. Per iniziare, presentatevi brevemente e spiegate perchè non siete nuovi ai fan del fantasy!
Innanzitutto grazie di averci ospitati sulla vostra Isola! Diciamo che, in effetti, alcuni fan del fantasy ci conoscono già sotto le vesti degli Ainur, gruppo musicale di ispirazione Tolkieniana attivo da più di 10 anni ed in cui militano alcuni fautori del progetto della Locanda della Contea. Da quando abbiamo aperto la pagina su Facebook, inoltre, ci siamo resi conto di quante persone attendessero la realizzazione di un luogo in cui sentirsi veramente parte di un mondo presente soltanto nei libri… e siamo fieri di poterli presto ospitare.
La Locanda della Contea. Ci potete spiegare come è nata l’idea di questo fantastico progetto?
Siamo amanti del fantasy, in particolar modo di Tolkien. Oltre ad esserci sposati con rito elfico, abbiamo visitato, durante il viaggio di nozze, le location dei film di Peter Jackson in Nuova Zelanda. In un primo momento siamo rimasti talmente affascinati da quei paesaggi che abbiamo seriamente pensato di fermarci lì definitivamente… a mente fredda però, pensando a ciò che avremmo lasciato, alla famiglia e alle amicizie, abbiamo optato per portare la Terra di Mezzo da noi in Italia!
Se parliamo di locande e di Contea ci vengono subito in mente, a caso, Il Drago Verde di Lungacque e l’Edera. Vi siete ispirati, e se sì in quali termini, alle locande della patria degli hobbit?
Certamente la Locanda del Drago Verde è stato il primo nostro riferimento, inizialmente anche a livello prettamente estetico: avremmo voluto farne una copia molto fedele, ma eravamo coscienti del fatto che avremmo rischiato problematiche legali sia dalla Tolkien Estate che dalla Warner… e poiché il nostro obiettivo primario non era quello di avere una “rischiosissima fotocopia di qualcosa”, bensì di dar vita ad un ambiente che ricreasse le atmosfere grezze e misteriose di tutte le locande presenti nei più conosciuti libri fantasy (da Tolkien alla Rowling, ma anche ai film di Lucas), abbiamo preferito semplicemente “prendere spunto” ma dandole infine un “vestito” che non ricordasse nulla di preciso… un’ambientazione tutta sua. Tant’è che anche il nome “Locanda della Contea” è ovviamente un omaggio al Professore… ma ricorda anche luoghi indefiniti, ed è proprio il nostro fine: strappare i confini tra realtà e fantasia e fare in modo che chiunque varchi la soglia possa permettersi davvero di lasciare tutto il resto fuori.
Ci potete fornire qualche anticipazione di come si presenterà la Locanda a livello architettonico, magari con qualche dettaglio?
Vorrei innanzitutto precisare che la Locanda nasce come azienda agricola. È importante specificarlo perché le basi del progetto sono per prima cosa di natura etica, puntando a creare un mestiere attorno a noi che abbia ritmi naturali. Dal punto di vista architettonico abbiamo fatto la medesima scelta: si tratta di un edificio in bioedilizia, costituito fondamentalmente da una struttura in legno e muri in balle di paglia, successivamente intonacato con calce naturale all’esterno e terra cruda all’interno. Esso si compone di un corpo centrale su due piani e due ali laterali a un piano solo. La parte centrale ospiterà la locanda vera e propria, d al piano primo vi sarà inizialmente il nostro appartamento: successivamente diventerà un agriturismo a tutti gli effetti costituito da tre camere. Le ali laterali diventeranno un punto vendita in cui si potranno trovare sia prodotti agricoli che oggettistica fantasy rigorosamente realizzata a mano da noi e da alcuni collaboratori, mentre l’altra ala sarà destinata ad un centro polifunzionale per eventi musicali e proiezioni delle nostre amate maratone cinematografiche. Si parla di quasi 600 metri quadri complessivi.
Quali saranno i servizi e le attività della Locanda?
Il venerdì e sabato sera sarà una vera e propria locanda. Si potranno bere birre artigianali e vini biologici… e fare degustazioni di alcuni cibi a carattere medievale (verranno usati boccali e stoviglie creati a mano con la terra delle fondamenta della Locanda). Sarà sempre molto apprezzato l’abbigliamento a tema fantasy/medievale. Durante la settimana, tutti i pomeriggi, apriremo al pubblico dei più piccoli, che dopo la scuola potranno usufruire gratuitamente del nostro parco, dove troveranno alcuni giochi di stampo Montessoriano, creati grazie al riciclo e pensati per sviluppare la loro creatività. In Locanda potranno gustare merende da noi preparate e succhi estratti a freddo dalla nostra frutta non trattata. Nei medesimi orari sarà aperto anche il nostro “Paradiso degli orti” (per omaggiare Pennac!), in cui si potrà acquistare verdura biologica di stagione. Infine vi saranno eventi Fantasy e culturali tutto l’anno, piccoli e grandi, con musica, attività per adulti e bambini, e mercati a tema. È in ogni caso un progetto in divenire… e non sappiamo dove ci porterà! Noi ci lasciamo trasportare volentieri.
In ultima analisi, le locande della Contea rappresentano un po’ l’emblema della civiltà hobbit e, fuor di metafora, della civiltà rurale assediata da un mondo sempre più alienato ed industriale, cioè l’emblema di tutto ciò che gli hobbit partono per difendere. La vostra iniziativa è da interpretarsi anche sotto questa luce?
Assolutamente sì, come già detto sopra le basi del progetto sono di natura etica, e l’obiettivo su noi stessi è quello di ordinare le priorità di vita: una volta che possiedi un luogo che ami, che puoi sostentarti con ciò che coltivi, che puoi far musica e ospitare tanti amici… di cos’altro necessiti? Vorremmo con questo progetto far capire che è possibile realizzare questa vita, ed essere felici… se si riesce a rinunciare a ciò che ci rende vittime del consumismo. Anche costruire una casa in paglia non è così difficile: c’è molta autocostruzione e costa molto meno di una casa normale. Questo è un messaggio importante per noi… durante tutta la fase di cantiere ci hanno fatto visita molte persone incuriosite dalla struttura e siamo sempre stati felici di spiegar loro i principi su cui stiamo costruendo il nostro piccolo mondo… e non smetteremo neanche quando la Locanda sarà aperta.
L’apertura della Locanda era prevista per Capodanno scorso ma purtroppo, a causa di difficoltà non dipendenti dalla vostra volontà, avete dovuto posticipare. Qual è lo stato attuale dei lavori? Potete già indicare ai nostri lettori una nuova data di inaugurazione?
Purtroppo a causa di alcuni imprevisti spiegati già sul nostro sito e sulla pagina Facebook (Melkor si aggira anche nella nostra Contea, sotto le spoglie di qualche topo di cantiere!) non è stato possibile fare alcune lavorazioni nei momenti più opportuni, di conseguenza abbiamo dovuto attendere stagioni più adatte. Attualmente mancano alcune parti interne da concludere per poter poi procedere agli intonaci. Una data plausibile potrebbe essere nel mese di giugno, e abbiamo già in progetto un grande evento che vorremmo realizzare a settembre. Sono supposizioni… perché abbiamo imparato che in progetti di questa portata la fretta diventa una pessima nemica… che le cose belle devono avere il loro tempo di germogliazione… e che le cose brutte tenteranno sempre di impedirne la fioritura! Succede in ogni meravigliosa storia… succede anche qui… e come in tutte le storie speciali un giorno ci guarderemo indietro e saremo fieri di ogni ricordo, di ogni errore e di ogni fatica fatta per arrivare fino a qui.
Ringraziamo Roberta e Luca per la chiacchierata e trasmettiamo loro tutto il supporto di Isola Illyon per il fantastico progetto, promettendo di tenervi informati man mano che si avvicinerà la fatidica data di apertura. Qui Contea, a voi Isola!
– Luca Tersigni –