You can read this interview in english by clicking here.
Salve a tutti, Illyoners! Quest’oggi vi parliamo di ‘The Dwarves of Demrel’ (che possiamo tradurre con ‘I Nani di Demrel’), un incredibile film indipendente che mescola fantasy e steampunk, nani e umani, miniere e creature misteriose, atteso per la primavera del 2016. Sinceramente incuriositi, abbiamo contattato Chris Raney, regista di ‘The Dwarves of Demrel’ e, insieme al suo amico Zachary Amundson, sceneggiatore e produttore.
Bene, Chris, eccoci qui. Andiamo dritti al punto: puoi spiegarci che cosa sia ‘The Dwarves of Demrel’, che cosa vorrebbe essere e che cosa sarà? Puoi parlarci dell’origine dell’idea, se ce n’è qualcuna in particolare?
Per iniziare, ecco la sinossi del film: “In questa avventura fantasy-steampunk, un crollo imprigiona tre minatori nanici che si trovano a dover lavorare insieme per affrontare la morte per fame, la disperazione e una misteriosa creatura. Ulteriori complicazioni sorgono quando uno dei nani scopre la verità sul tragico fato che li attende e si trova a decidere se dire agli altri la verità, o se tenerla segreta e conservare la speranza.”
L’idea dei nani, contrapposta a quella degli elfi o degli orchi, in realtà deriva da ragioni di budget. [Io e Zachary, il co-produttore] sapevamo entrambi che una location per i nani poteva essere trovata agevolmente – tutto ciò che ci occorreva era una miniera, e ce n’è in quantità. Creare una foresta elfica con il budget a nostra disposizione era semplicemente fuori discussione. Una miniera era un set molto più gestibile. La maggior parte del lavoro è già stata fatta per noi. La miniera in cui stiamo girando ha circa un miglio e mezzo di tunnel sotterranei che i nostri personaggi possono esplorare. Il problema con la maggior parte dei film fantasy indipendenti o comunque low-budget è che tentano di ottenere uno spettacolo che è al di sopra delle loro possibilità finanziarie. Il [nostro] film mantiene le cose a un livello più semplice, consentendoci di concentrarci su altro e di fare tutto nel modo giusto.
Che tipo di film sarà? Intendo, mescolerà elementi fantasy e steampunk, come può sembrare dal teaser e dal concept design? Sarà un film d’azione? Che temi tratterà, in definitiva?
Sì, gli elementi steampunk giocheranno un ruolo nel film, in questo senso: un Paese popolato da umani, noto come “La Capitale”, ha acquistato una miniera nanica e sta introducendo delle nuove tecniche di estrazione, quindi gli spettatori vedranno il contrasto tra la tradizionale cultura nanica e gli elementi steampunk-industriali importati dalla Capitale. Lo classificheremmo più come un thriller, [in cui] questi Nani combattono contro il tempo per scappare da questa miniera prima di morire di fame; in più c’è anche una misteriosa creatura che vuole divorarli.
Il nostro tema portante, a dirla tutta, nasce per reazione CONTRO un tema comune, vale a dire quello [per cui] “gli individui, messi in situazioni terribili, si rivoltano l’uno contro l’altro”. Non crediamo che accada SEMPRE quello che rappresentano i film. Per il nostro progetto abbiamo fatto riferimento al celebre incidente della miniera cilena. Quegli uomini sono rimasti intrappolati insieme per 69 giorni e, a dispetto delle terribili condizioni, sono riusciti a cooperare, nessuno è stato ammazzato, nessuno è stato ferito. I nani devono superare delle differenze di carattere, ma non si rivolteranno l’uno contro l’altro e questo è un tema-chiave per noi, che gli “umani” sono anche capaci di cooperare.
Parliamo della produzione e del cast. Chi è coinvolto? Prevedete di ricorrere ingentemente alla computer grafica o vi concentrerete sulla recitazione?
Come puoi immaginare la CGI è parecchio costosa, si tratta di un film indipendente, quindi ci concentreremo solo sulla storia e sui personaggi piuttosto che sugli effetti speciali. A nostro parere anche alcuni film hollywoodiani con grossi budget dedicati alla computer grafica deludono ugualmente. C’è una creatura nella miniera, ma l’abbiamo costruita e sarà un qualcosa di prostetico, non di digitale. Nonostante non mettiamo molta enfasi sugli effetti speciali digitali, è pur sempre un film fantasy, quindi vogliamo che ci sia tutto lo spettacolo che può esserci. La gente ha determinate aspettative con il genere fantasy, e noi le realizzeremo!
Possiamo quindi dire che ‘The Dwarves of Demrel’ è un film indipendente. Come si riflette questo sul vostro modo di approcciarvi al lavoro? Avete dovuto raccogliere fondi con il crowdfunding per avviare questo progetto?
Finora abbiamo finanziato il film interamente con i nostri soldi. Questo mese avvieremo una campagna Kickstarter per recuperare finanziamenti, in effetti. Al lancio del crowdfunding rilasceremo il primo teaser trailer ufficiale, [con immagini tratte] da quanto abbiamo girato finora. La campagna Kickstarter sarà finalizzata a raccogliere finanziamenti per implementare la miniera con architettura nanica (pilastri, lastre…) e per contribuire a finanziare la costruzione di alcuni generatori steampunk parte del set!
La release del film è dunque programmata per la primavera 2016. Pensi che rispetterete la scadenza? Joshua Green, il fan del progetto che ha giurato di non tagliarsi la barba fino all’uscita di ‘The Dwarves of Demrel’, è preoccupato?
Joshua Green […] non è affatto preoccupato! Ahahah! Lo scorso inverno abbiamo già girato nella miniera per un mese, [questa esperienza] ci ha insegnato molto e ci ha dato molta fiducia per continuare fino alle riprese finali che si terranno il prossimo ottobre-novembre. Siamo estremamente fiduciosi, il film verrà completato entro marzo 2016.
La colonna sonora è importante in ogni film, ma forse ancor di più per le produzioni fantasy. Cosa puoi dirci delle musiche di ‘The Dwarves of Demrel’? Per inciso, ho adorato la musica che avete usato per il teaser!
Discutiamo della colonna sonora praticamente ogni giorno con il nostro compositore Zack Martin. In maniera molto simile al design del set (che è uno scontro continuo fra tradizionali architetture naniche e dispositivi industriali steampunk), anche le musiche incorporeranno i suoni più tecnologicamente avanzati come elementi sintetici o elettronici, in contrasto con strumenti a corda tradizionali come violini o bassi. La musica sarà in lotta con se stessa (in senso positivo, ovviamente), esattamente come il design del set.
Come vi state regolando per la distribuzione? Pensi che potremo vedere questo film anche in Italia?
Stiamo pianificando una release limitata nei cinema (New York e Los Angeles) negli Stati Uniti. Speriamo DAVVERO che Netflix concluda presto le contrattazioni con l’Italia per consentirci di rendere il film disponibile su questa piattaforma. Molto probabilmente iTunes sarà la via più facile, per i Paesi europei, per vedere questo film legalmente.
Ringraziamo sentitamente Chris Raney e i ragazzi della produzione di ‘The Dwarves of Demrel’ per questa intervista e auguriamo loro buon lavoro… nel frattempo aspettiamo impazientemente i prossimi aggiornamenti sul film! Se vi abbiamo incuriosito, non dimenticate di seguire la pagina Facebook ed il sito ufficiale del progetto!
Dwarves are coming!
– Stefano Marras –