Lucca è una grande festa, un enorme contenitore di idee, passioni e incontri; è qualcosa sicuramente di magico, una fiera che riesce ad essere superiore a qualsiasi altra per bellezza. Bellezza che probabilmente non è dovuta soltanto all’enorme mole di contenuti e persone che riesce a catalizzare. Il quid, o meglio l’ubi, che ha portato il Lucca Comics and Games ad essere il secondo evento nel mondo ludico e fumettistico al mondo – solo dopo il Comiket di Tokyo – è proprio Lucca, una location fantastica quanto storica e suggestiva. La storia si sviluppa infatti tra le strade della città rinascimentale, sfruttandola e valorizzandola – ogni anno sempre di più – al meglio (curioso di conoscere il pensiero su Lucca? Puoi leggere il nostro articolo qui).
I dati di quest’anno parlano chiaro: 400.000 presenze nei quattro giorni di fiera, numero che basta a quintuplicare la popolazione dell’intero agglomerato urbano. Gli organizzatori sono riusciti a battere ogni record e forse per l’ennesima volta l’Italia coltiva un’eccellenza in un clima di flebile interesse, senza produrre la cassa di risonanza che meriterebbe.
Al di là della fiera stessa, ciò che sicuramente merita è la città per l’appunto, come detto sopra. Fra le tante bellezze, monumenti e luoghi degni di nota, sicuramente quelle che hanno pregio e fascino maggiore rispetto ad altre sono le mura, con la loro suggestiva passeggiata. Completate verso la fine del XV sec., sono una delle poche fortificazioni rinascimentali ad essersi conservata integra. Come qualsiasi opera della prima arte dell’uomo, aveva e ha assunto un forte valore sia per la sua stessa struttura, come un involucro della memoria storica del territorio, ma anche un valore simbolico, segno dell’identità culturale del territorio, baluardo e protezione della città.
Nonostante la sua imponenza, la struttura moderna non è mai stata utilizzata a scopo difensivo, ma bisogna comunque tenere in considerazione il fatto che lo stadio attuale è l’ultimo di una lunga serie di trasformazioni, che partono addirittura dall’epoca romana, quando Lucca era una colonia circondata da castrum. L’attuale configurazione vede la presenza di sei porte che consentono l’ingresso alla città, alcune delle quali costruite in tempi più recenti per venire incontro alla mobilità del mondo moderno. Elementi pieni di suggestione e carichi di misterioso verde sono gli undici baluardi, posti alle varie estremità del poligono creato dalle mura. E all’interno delle mura vi sono piccoli e stretti cunicoli bui, probabilmente uno degli ultimi posti in cui una persona vorrebbe trovarsi.
Proprio in questi spazi è stato scelto in occasione del Lucca Comics di ospitarvi delle sessioni di “live dungeon”, un incontro tra gioco di ruolo, rivisitazione storica e una casa degli orrori. Durante i giorni di fiera siamo riusciti a raccogliere i pareri e le impressioni dei partecipanti, che vestiti di tutto punto – celate, scudi, spade e qualsiasi altra cosa vi può sovvenire in mente – uscivano emozionati dai portoni oscuri. I commenti sono stati univoci ed è quasi inutile dilungarsi: tutti sono rimasti impressionati e soddisfatti dell’esperienza appena provata sulla loro pelle.
Mentre nella completa oscurità si affrontavano bestie, misteri e presenze, sui baluardi, alla luce del sole si giocava di ruolo dal vivo; visione altrettanto suggestiva, un minimo di alienazione e siamo riusciti a proiettarci con la mente in un tempo lontano mille anni, immaginando il rumore delle spade che piombano sugli scudi, le urla prima della carica, il sangue copioso che tinge la verde erba.
La nostra passeggiata è durata a lungo, ben 4 i chilometri da percorrere sull’“arboreo cerchio” come vuole ricordare D’Annunzio; in verità siamo e sono rimasto appagato, nell’affrontare una camminata quasi per ripiego dal caos delle porte centrali e trovarsi immerso nello spettacolo più fantasy che Lucca aveva da offrire.
– Vittorio De Girolamo –