Non si contano le attività artistiche e professionali che ruotano intorno al fantasy: continuiamo il nostro percorso per scoprirne alcune.
La scorsa settimana abbiamo visto alcuni parallelismi tra le pitture classiche, che fanno parte del patrimonio universale, e gli artisti che invece si dedicano, nello stesso ambito artistico, al nostro amato fantasy. I confronti tra Goya e Karl Kopinski, autore di disegni Magic, si sono sprecati.
All’inizio del 1500 invece, Michelangelo Buonarroti scolpiva un blocco unico di marmo bianco fino a farlo diventare il David, capolavoro di fama mondiale. Rimpicciolendo un po’ le misure (questa volta, mie care lettrici, vi dovrete accontentare…), negli ultimi decenni si è avuta l’esplosione (…l’analogia è involontaria) di un settore che coinvolge migliaia di appassionati in tutto il mondo: le miniature.
C’è chi si ingegna per crearne da zero e chi si limita, con grande maestria, a donargli colori e vitalità. Vedremo insieme qualcosa di entrambi i tipi di “arte”. Ho tempo e soldi da perd… investire. Come creo la mia miniatura?
I costi di produzione limitano molto i singoli che vogliano dedicarsi a quest’attività perché reperire il materiale ed usarlo con dignità sono facoltà concesse a pochi. Per questo è più facile trovare professionisti e imprese (italiane o straniere) che con l’organizzazione imprenditoriale ottimizzano le risorse per produrre oggetti di qualità e distribuirli agli appassionati. Abbiamo trovato una traduzione di un articolo della rivista francese Figurines (con traduzione italiana a cura di Diego Rossi, che sarà virgolettata più avanti) che ci spiega alcune fasi interessanti.
Si parte da una fase di ispirazione attraverso foto o disegni, “queste illustrazioni (quella a destra qui sotto, ndr) sono di Bertrand Benoit. Alcuni commenti sono volti a migliorare la torsione del ginocchio, a dare più dinamismo alle vesti, ad aggiungere un mantello…“
O ancora, sulla sinistra, “Joaquin Palacios, responsabile della sezione scultura della Andrea (Andrea Miniatures, ndr), nell’atto di lanciare una palla di fuoco per la scelta della posa.”
“Per le miniature storiche, la correttezza è assicurata grazie ad una scrupolosa documentazione: la più piccola deviazione scatenerebbe la rivolta dei puristi (ci si potrebbe intitolare benissimo un libro fantasy, ndr). […] il fantasy ha il suo proprio immaginario, le sue regole, le sue tendenze. È frequente in questi casi che le marche tradizionalmente impegnate nella produzione del figurino storico deleghino i compiti della direzione artistica ad appassionati di mondi incantati per non commettere errori.
La posa del pezzo deve anche tenere conto dei limiti imposti dallo stampo. Una miniatura con molti elementi avrà bisogno di più stampi, incrementando così i suoi costi di produzione. Chi si occupa della parte commerciale preferisce favorire un’unica vista principale per il catalogo o per la scatola nella quale la miniatura verrà venduta, anche se i buoni miniaturisti spesso si lamentano di queste pose stereotipate. Comunque, chi fa concorsi, non rappresenta la maggioranza dei consumatori e la classica postura in contro-posa, “pronta per la foto” è spesso quella che vende di più. È frontale, ideale per le foto, favorisce la presentazione del personaggio che può avvalersi del suo carisma, è facile da stampare…”
Si passa alla fase due, la creazione: “Stabilita la posa, è tempo di scolpire la miniature. Inutile dire che l’artista deve essere consapevole dei limiti dello stampo se non vuole vedersi respingere il lavoro. Dovrà tener conto del ritiro del volume del pezzo a seconda del tipo di stampaggio, rispettare la scala, adattare il suo stile a quello della ditta, usare plastiline compatibili col tipo di produzione e rispettare le scadenze. Che sia freelance o lavori in una ditta, la sua passione diviene il suo impiego. Deve quindi valutare ed adattare il suo lavoro in modo che diventi fonte di profitto, per lui e per il committente. Ci sono molte astuzie che possono aiutarlo in questo senso. Per esempio le mani, le scarpe, facce, capelli… sono parti ricorrenti che risultano difficoltose e lunghe da scolpire: l’uso di copie rappresenta un beneficio non indifferente in termini di tempo. Nelle scale più grandi soprattutto, gli scultori hanno perfino una varietà di pose classiche di personaggi nudi che devono solo vestire!”
Insomma, se Michelangelo per fare il David ha avuto qualche problema, anche la vita di chi si cimenta nella creazione di miniature di alto pregio ha parecchie gatte da pelare.
Interessante in questo settore un’altra novità: su Kickstarter la Dark Sword Miniatures, Inc. sta cercando fondi per la produzione e la vendita delle miniature dei personaggi principali de “Il Trono di Spade” di Giorge R.R. Martin. Insomma, se siete appassionati di Martin e Miniature potete contribuire al progetto, valutato che ormai tutto può essere trasformato in miniatura. Se siete abbastanza fantasy, anche voi stessi.
Bene, abbiamo le “statuine”, ma sono grige e brutte. Come gli diamo colore e vitalità?
Continuando a tradurre l’articolo del giornale di miniature, troviamo: “La pittura della miniatura deve essere di alta qualità perché deve renderla attraente. […] Su una base nera applicata a spruzzo e rifinita con un pennello, si applica una pre-ombreggiatura con lo spray bianco orientato in asse con l’effetto magico. Trovate le luci di base, viene sostituito l’ugello dello spray. La quantità dello spruzzo viene raddoppiata così da sottolineare il bianco delle lumeggiature di base. Un’altra preombreggiatura, più leggera stavolta, viene fatta sul bastone per prevedere un’altra sorgente luminosa fredda. Come una guida, queste parti schiarite rappresentano grossolanamente le zone toccate dall’alone della seconda sorgente di luce.
Queste foto mostrano l’effetto colorante di una velatura di pittura applicata su un fondo bianco e nero. La preombreggiatura bianca crea una gradazione che ci sarà utile per la pittura della miniatura illuminata. Un lavaggio iniziale viene applicato sulla quasi totalità della figurina. Si vedono bene i segni della gradazione. I colori scuri non sono influenzati dalla velatura verde, che diventa più intensa avvicinandosi alle luci principali. La miniatura è adesso completata e montata su di una basetta anch’essa influenzata dalla luce. Una seconda luce magica di colore blu proviene dal bastone. E’ meno vivida di quella proveniente dalle luci principali e contrasta nelle sue tonalità fredde con la prima. Per mantenere l’armonia del colore il blu contiene nella sua composizione una parte di verde. Un’attenzione particolare è stata data alla gemma centrale.”
In questo video abbiamo invece parlato tempo fa con Gianluca di Nemesi Art Studio che ci ha spiegato i trucchi per dipingere al meglio le proprie miniature appena tolte dalla custodia:
Con tutta la passione infusa in lavori di questo tipo, che siano il Pensatore di Rodin od una miniatura di Warhammer, “il meno che si possa chiedere ad una scultura è che stia ferma.” (Salvador Dalì).
– Alessio Giaquinto –