Ecco alcune curiosità sulle potenti e affascinati piante che hanno fatto la storia del fantasy: da intrugli amorosi, a pozioni mortali!
Se vi state chiedendo come mai oggi parliamo di piante e non di elfi, maghi o draghi da sconfiggere, sappiate che un motivo c’è: di tanti protagonisti, le Piante Medicamentose od Officinali sono da annoverare in prima linea nel mondo fantasy che tanto amiamo. Senza di esse non esisterebbero né magie né incantesimi, né tanto meno pozioni curative di HP e di Mana di cui tanto necessitiamo nell’arco delle nostre giornate.
Sin dall’antichità le piante erano usate come primi “abbozzi” di medicinali, e il loro uso in impieghi curativi era noto a tutti. Ma c’era sempre qualche furbo di troppo che aveva visto sotto una luce diversa il loro potere. Codesti volponi si specializzarono in pratiche esoteriche e oscure al fine di trasformare innocenti essere vegetali in potenti armi di distruzione, ma non solo. Chi erano questi volponi non è poi un segreto: da maghi, streghe e fattucchiere a sacerdoti, sacerdotesse e uomini di fede. Insomma nessuno si faceva scrupoli nell’usare queste Piante (che d’ora in poi indicheremo con la lettera maiuscola, al fine di eseguire una distinzione dal termine generico “piante”, impropriamente usato da noi comuni mortali per qualsiasi cosa abbia delle foglie) e dal Medioevo ad oggi, sebbene ne sia cambiata la concezione e le modalità d’uso, la loro diffusione è aumentata. Ma quali erano veramente quelle che potevano produrre “effetti magici”? Quali quelle capaci di creare davvero “pozioni amorose” e altre pastocchie? È il nostro intento rispondere a queste domande e, anche se sappiamo che con questo articolo il tasso di incantesimi e di incidenti salirà alle stelle, senza veli vi proporremo una lista di alcune (per adesso) delle più significative!
Grazie all’aiuto dei nostri sciamani e dei nostri Warlock siamo riusciti ad evitarvi tecnicismi e roba ultra secchiona da biologi, erboristi e farmacisti, lasciando intatto il sottile confine tra fantasia e realtà. Una delle cose più interessanti, che subito dobbiamo evidenziare, è che tutte queste Piante dai poteri cosi fantastici fanno tutte parte della stessa famiglia. Sì, per chi non lo sapesse, le piante si suddividono in ordine, famiglia, genere e specie. Quella di nostro interesse è la famiglia delle “Solanaceae“.
Atropa Belladonna
Anche detta semplicemente Belladonna, è una pianta che cresce soprattutto nelle zone montane e ai margini dei boschi. Il suo nome deriva dal fatto che in piccolissime dosi genera un effetto molto piacevole esteticamente parlando, detto “midriasi”, ovvero un ingrossamento delle pupille alle quali le donne rinascimentali erano particolarmente affezionate. È nota sin da tempi lontani per le sue proprietà allucinogene e usata per pratiche di stregoneria. Grazie alla presenza di misteriosissime sostanze tossiche dette “alcaloidi”, essa dà come l’impressione di poter levitare, e si pensa che proprio questa simpatica funzione abbia dato inizio alla cosiddetta diceria che le streghe volassero per potersi spostare da un luogo all’altro. Le streghe volavano veramente, quindi, ma solo nella loro mente. Altro uso, interessante ed utilissimo, era trasformarla in un potente veleno: mediante particolari procedure (gli sciamani illyoniani ci vietano di poterle riportare) vengono isolati questi alcaloidi formandone dei potenti estratti molto tossici. Non ci credete? Si dà il caso che proprio qui in Italia una delle più grandi e malefiche fattucchiere, cortigiana della corte di Filippo IV di Sardegna, abbia utilizzato questo veleno (insieme ad altre brodaglie maleodoranti) per poter avvelenare oltre 600 uomini. Il suo nome era Giulia Tofana, vissuta intorno alla seconda metà del 1600.
Quando fu giustiziata, ella confessò che aveva venduto tanto veleno da poter eliminare la cifra di uomini appena citata, ma non si confermò mai l’effettivo numero di malcapitati. Venne giustiziata in Campo de’ Fiori ovviamente. Prima di passare ad un altra pianta, vi voglio solo ricordare che anche il bravo e buono Harry Potter faceva largo uso della belladonna… ma non per sé, che avete capito! Semplicemente gli era richiesto all’inizio del suo quarto anno come kit di base da studente. Chi ha letto il libro forse potrà rammentare.
Datura Stramonium
Il nome è già tutto un programma. Conosciuta sia come Stramonio sia come “Pianta del Diavolo“. Fa un po’ paura, vero? Il suo nome deriva principalmente dal fatto che è ritenuta una potente specie narcotica e allucinogena. Molto simile alla Belladonna, era usata anch’essa nei rituali magico-spiritici, e non mancano documentazioni sul loro uso durante i Sabba: veniva ingerita sia dalle vittime (creando forti allucinazioni e paralisi) che dai praticanti del rito. Anche l’aspetto ricorda vagamente qualcosa di demoniaco: in primis quegli aculei (il termine specifico per indicare la zona ricoperta da tutte quelle spine è cassula), e poi le foglie con quei margini dentati, che sembrano vagamente riprendere il tema delle ali dei demoni. O è forse il contrario?
Certo è che bisogna starne alla larga, anche perché qui in Italia cresce in abbondanza soprattutto nei terreni incolti, e negli ultimi anni non sono mancati casi di intossicazione e di decessi, accidentali o voluti. Veniva anche utilizzata come “ciliegina sulla torta” nelle brodaglie amorose: avendo anche un effetto paralizzante e sedativo, era l’ideale per quei partner che magari si dimostravano particolarmente ostici da conquistare. La loro calma e sottomissione era assicurata, ma era altrettanto probabile che il giorno dopo non si sarebbero più risvegliati.
Mandragora officinarum
Si può dire sia Mandragola che Mandragora: semplicemente, se si usa il termine con la R si è più precisi, in quanto si sta esprimendo il vero nome sceltogli con la Sistematica. Detto questo, c’è veramente da rimanere scioccati se non avete mai sentito parlare di questa pianta. Probabilmente la più utilizzata per indicare le “piante magiche”. L’aspetto più bizzarro che ha aiutato a incrementare la superstizione intorno a questa creatura è il fatto che la radice abbia una forma molto simile ad una silhouette umana. Non a caso, nelle storie fantastiche e di magia viene spesso “umanizzata” facendo coincidere il corpo con la radice, e la testa e i capelli con le foglie e i fiori. Da qui il famoso potere del “pianto della mandragola” capace di uccidere o rendere sordi a vita. Se avete giocato a Harry Potter e la Camera dei segreti per PlayStation 1, allora di sicuro avrete capito di cosa sto parlando. Lo stesso discorso è applicabile al libro e al film, ovviamente.
Il suo uso principale era sia come sonnifero, donatore di un riposo ristoratore, sia come afrodisiaco, quindi molto utile alle nostre care vecchie megere per attuare i loro malvagi piani amorosi. Non a caso, l’opera omonima di Machiavelli si basa proprio su questa credenza. Era anche usata nei riti Voodoo come surrogata delle più famose bamboline. Ma non bisogna dimenticarsi che anch’essa, come le precedenti colleghe, è altamente tossica, quindi ancora una volta statene alla larga (maledetti alcaloidi)!
Sebbene siano poche le Piante di cui abbiamo parlato oggi in quest’articolo, spero di aver suscitato ugualmente in voi interesse. Se volete condividere altre informazioni o saperne un po’ di più, vi aspetto nei commenti. Per ora è tutto, ma se non esagererete con le brodaglie malefiche e se non mi farete sentir dire in giro che avete provato a fare del male con qualcuna di queste creaturine vegetali, magari continueremo la nostra ricerca!
Spero di non aver fatto capire troppo il mio lato “farmacista” risparmiandovi parecchie solfe e minuzie (a mio avviso però ugualmente interessanti), quindi alla prossima!
Fate i bravi, giovani maghi apprendisti!
– Giulio Marciello –